giovedì 28 luglio 2016

Testo della mia "L'Isola" a TPN del 28 luglio 2016


Ma che Paese è questo.
Quest'Italia è diventata una fogna a cielo aperto.
Ecco alcuni esempi.
Un giudice, Nicola Russo, è accusato di essere stato corrotto per aver pilotato una sentenza a favore dell'immobiliarista Stefano Ricucci, il “furbetto del quartierino” di qualche anno fa.
Nell'ordinanza d'arresto di Ricucci, scrive Repubblica, risulta che l'immobiliarista ha accompagnato in un lussuoso hotel di Roma, lo stesso giudice accompagnato da una modella, Dridi Zaineb, e che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere l'indebita mazzetta ricevuta dal giudice per una sentenza a favore del Ricucci.
Sempre Russo, giudice del Consiglio di Stato, è pure accusato dal pm Pantaleo Polifemo, di aver pagato delle adolescenti minorenni per fare sesso.
Da inorridire, anche perché questi individui trattano le donne alla stregua di un oggetto.
Altro fatto.
Un giudice della Corte di Cassazione, Giuseppe Caracciolo, è accusato di sfruttamento della prostituzione per aver affittato il suo bed and breakfast nel centro di Lecce, ad un gruppo di prostitute rumene ad un canone maggiorato rispetto alle medie locali e pure in nero, per cui oltre che alimentare la prostituzione, eludeva anche il fisco e, sempre secondo la procura di Lecce, aveva come complice la sua compagna, un'ex poliziotta in aspettativa.
Alla faccia della legalità come scrive ironicamente il Fatto Quotidiano.
Come alla faccia della lealtà istituzionale, è il caso in cui è indagato il Comandante Generale della Guardia di Finanza, generale Giorgio Toschi.
Scrive infatti il Fatto Quotidiano, prima della nomina avvenuta circa tre mesi fa a comandante generale da parte di Renzi, il presidente Mattarella era perplesso sulla nomina di Toschi, ma il bullo fiorentino con caparbietà ha insistito riuscendo ad imporlo al Presidente.
Evidentemente, il presidente Mattarella era a conoscenza su alcuni comportamenti poco istituzionali del generale.
Come aver passato due notti per due volte e gratuitamente, in uno dei tanti alberghi di proprietà di Riccardo Fusi, il più grande costruttore toscano, tra i più importanti del Paese e già condannato definitivamente a 2 anni di galera per corruzione nell'ambito dell'inchiesta “Grandi Eventi”.
Poi, quand'era comandante della Finanza di Pisa, Toschi era stato accusato di concussione poi archiviata, per aver ottenuto sconti importanti su tre Mercedes acquistate nell'arco di 5 anni.
E' stato pure accusato da alcuni suoi sottoposto, scrive sempre il Fatto Quotidiano, di cambiare in banconote “nuove” con le sue usate, i soldi delle mazzette ricevute per evitare alcuni controlli, ma anche questa inchiesta è stata poi archiviata.
Altro caso quello del colonnello Marco De Fila, comandante della Guardia di Finanza di Prato, competente per i controlli sul gruppo Fusi, la cui sede legale era a Calenzano.
Durante le perquisizioni del Ros dei Carabinieri per il crack del Credito Fiorentino di Denis Verdini, il capo dei senatori che tengono a galla il governo Renzi, fu rinvenuta una scatola catalogata come reperto B14 contenente delle fatture alberghiere per una cinquantina di beneficiari che hanno usufruito a titolo gratuito degli hotel di Fusi.
Nel reperto B14, scrive sempre il Fatto Quotidiano, ci sono documenti riferibili a due ufficiali della Finanza che hanno goduto di soggiorni gratuiti negli hotel del Fusi e guarda un po' che coincidenza, questi erano: Giorgio Toschi allora comandante regionale per la Toscana e il colonnello Marco De Fila.
Una fattura del 18 settembre 2008 di 3.800 euro, era intestata alla moglie del colonnello De Fila ed era riferibile ad un suo soggiorno in un hotel in Versilia di proprietà del Fusi e saldata attraverso una società sempre del costruttore.
E poi in Parlamento.
Una maggioranza trasversale, ha bocciato la richiesta dei giudici di Napoli di poter usare le intercettazioni telefoniche nell'inchiesta nata su presunte tangenti per l'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti nel comune di Forio d'Ischia, ad una ditta ritenuta vicina a Luigi Cesaro detto “Giggetto 'a Purpetta”, quand'era presidente della provincia di Napoli.
Contro l'uso delle intercettazioni hanno votato: PD, SI, FI, FdI.
A favore dell'uso il M5S e Scelta Civica, mentre si è astenuta la Lega Nord, quella che un tempo urlava: Roma ladrona.
Secondo gli inquirenti napoletani, senza queste intercettazioni usate come prova, l'indagine su “Giggetto 'a Purpetta” potrebbe chiudersi con l'archiviazione.
Ecco, in questi pochi casi emerge con chiarezza come la casta padrona spadroneggia in questa repubblica delle banane.
Corruzioni, abusi, ruberie, furbate di ogni genere, ci fanno capire perché questo Paese, nonostante la montagna di tasse con cui taglieggia i cittadini, è perennemente in crisi.
Ma per i politicanti e alcuni imbonitori da fiera che, come dice Saviano, hanno l'arte di mischiare le idee confondendo i piani, il problema principale degli italiani è l'immigrazione.
SARA'!!

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