Ma
che Paese è questo.
Quest'Italia
è diventata una fogna a cielo aperto.
Ecco
alcuni esempi.
Un
giudice, Nicola Russo, è accusato di essere stato corrotto per aver
pilotato una sentenza a favore dell'immobiliarista Stefano Ricucci,
il “furbetto del quartierino” di qualche anno fa.
Nell'ordinanza
d'arresto di Ricucci, scrive Repubblica, risulta che
l'immobiliarista ha accompagnato in un lussuoso hotel di Roma, lo
stesso giudice accompagnato da una modella, Dridi Zaineb, e che,
secondo gli inquirenti, potrebbe essere l'indebita mazzetta ricevuta
dal giudice per una sentenza a favore del Ricucci.
Sempre
Russo, giudice del Consiglio di Stato, è pure accusato dal pm
Pantaleo Polifemo, di aver pagato delle adolescenti minorenni per
fare sesso.
Da
inorridire, anche perché questi individui trattano le donne alla
stregua di un oggetto.
Altro
fatto.
Un
giudice della Corte di Cassazione, Giuseppe Caracciolo, è accusato
di sfruttamento della prostituzione per aver affittato il suo bed and
breakfast nel centro di Lecce, ad un gruppo di prostitute rumene ad
un canone maggiorato rispetto alle medie locali e pure in nero, per
cui oltre che alimentare la prostituzione, eludeva anche il fisco e,
sempre secondo la procura di Lecce, aveva come complice la sua
compagna, un'ex poliziotta in aspettativa.
Alla
faccia della legalità come scrive ironicamente il Fatto
Quotidiano.
Come
alla faccia della lealtà istituzionale, è il caso in cui è
indagato il Comandante Generale della Guardia di Finanza, generale
Giorgio Toschi.
Scrive
infatti il Fatto Quotidiano, prima della nomina avvenuta circa
tre mesi fa a comandante generale da parte di Renzi, il presidente
Mattarella era perplesso sulla nomina di Toschi, ma il bullo
fiorentino con caparbietà ha insistito riuscendo ad imporlo al
Presidente.
Evidentemente,
il presidente Mattarella era a conoscenza su alcuni comportamenti
poco istituzionali del generale.
Come
aver passato due notti per due volte e gratuitamente, in uno dei
tanti alberghi di proprietà di Riccardo Fusi, il più grande
costruttore toscano, tra i più importanti del Paese e già
condannato definitivamente a 2 anni di galera per corruzione
nell'ambito dell'inchiesta “Grandi Eventi”.
Poi,
quand'era comandante della Finanza di Pisa, Toschi era stato accusato
di concussione poi archiviata, per aver ottenuto sconti importanti su
tre Mercedes acquistate nell'arco di 5 anni.
E'
stato pure accusato da alcuni suoi sottoposto, scrive sempre il Fatto
Quotidiano, di cambiare in banconote “nuove” con le sue
usate, i soldi delle mazzette ricevute per evitare alcuni controlli,
ma anche questa inchiesta è stata poi archiviata.
Altro
caso quello del colonnello Marco De Fila, comandante della Guardia di
Finanza di Prato, competente per i controlli sul gruppo Fusi, la cui
sede legale era a Calenzano.
Durante
le perquisizioni del Ros dei Carabinieri per il crack del Credito
Fiorentino di Denis Verdini, il capo dei senatori che tengono a galla
il governo Renzi, fu rinvenuta una scatola catalogata come reperto
B14 contenente delle fatture alberghiere per una cinquantina di
beneficiari che hanno usufruito a titolo gratuito degli hotel di
Fusi.
Nel
reperto B14, scrive sempre il Fatto Quotidiano, ci sono
documenti riferibili a due ufficiali della Finanza che hanno goduto
di soggiorni gratuiti negli hotel del Fusi e guarda un po' che
coincidenza, questi erano: Giorgio Toschi allora comandante regionale
per la Toscana e il colonnello Marco De Fila.
Una
fattura del 18 settembre 2008 di 3.800 euro, era intestata alla
moglie del colonnello De Fila ed era riferibile ad un suo soggiorno
in un hotel in Versilia di proprietà del Fusi e saldata attraverso
una società sempre del costruttore.
E
poi in Parlamento.
Una
maggioranza trasversale, ha bocciato la richiesta dei giudici di
Napoli di poter usare le intercettazioni telefoniche nell'inchiesta
nata su presunte tangenti per l'affidamento del servizio di raccolta
dei rifiuti nel comune di Forio d'Ischia, ad una ditta ritenuta
vicina a Luigi Cesaro detto “Giggetto 'a Purpetta”, quand'era
presidente della provincia di Napoli.
Contro
l'uso delle intercettazioni hanno votato: PD, SI, FI, FdI.
A
favore dell'uso il M5S e Scelta Civica, mentre si è astenuta la Lega
Nord, quella che un tempo urlava: Roma ladrona.
Secondo
gli inquirenti napoletani, senza queste intercettazioni usate come
prova, l'indagine su “Giggetto 'a Purpetta” potrebbe
chiudersi con l'archiviazione.
Ecco,
in questi pochi casi emerge con chiarezza come la casta padrona
spadroneggia in questa repubblica delle banane.
Corruzioni,
abusi, ruberie, furbate di ogni genere, ci fanno capire perché
questo Paese, nonostante la montagna di tasse con cui taglieggia i
cittadini, è perennemente in crisi.
Ma
per i politicanti e alcuni imbonitori da fiera che, come dice
Saviano, hanno l'arte di mischiare le idee confondendo i piani, il
problema principale degli italiani è l'immigrazione.
SARA'!!
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