Credo
che l'argomento di quest'Isola creerà parecchi mal di pancia in
alcuni, ma secondo me è giusto parlare chiaro su quanto sta
avvenendo in Europa, in Italia e anche nel nostro cortile
sull'immigrazione biblica cui stiamo assistendo.
Ad
esempio uno dei primi provvedimenti della nuova amministrazione
Ciriani a Pordenone, è stata quella di togliere la possibilità ai
profughi accampati nei parchi cittadini, di usare internet togliendo
il wi-fi.
Forse
è un atto dovuto, ma sicuramente ha voluto lanciare un segnale:
pordenonesi, è arrivata la cavalleria che vi sta liberando
da questi straccioni.
Certo,
la xenofobia, il razzismo nel nostro Paese viene da lontano,
ispirato spesso da chi occupa alti ruoli istituzionali.
Come
nel caso dell'ex ministro leghista Calderoli che dette dell'”orango”
all'allora ministro dell'Integrazione Kyenge, cittadina italiana di
origine congolesi.
E
quando la procura per poter perseguire Calderoli per questa
esternazione chiaramente razzista, chiese l'autorizzazione a
procedere, al Senato, furono solo 46 i “sì”, quelli del
Movimento 5 Stelle, mentre i “no” furono 196, compresi 81
senatori del PD, e 12 le astensioni.
Peter
Gomez ricorda che in quell'occasione il buon cattolico di santa
romana chiesa, Giovanardi, dopo aver ricordato che nella Lega ci
sono uomini di colore, (come se un ladro non fosse un ladro se ha
degli amici perbene), sparò: “Bisogna tenere conto delle
indiscusse qualità operative del senatore in qualità di
vicepresidente del Senato”.
Qui
siamo oltre il ridicolo!
E
sempre sul caso Kyenge, il berlusconiano Lucio Malan attaccò\ la
magistratura accusandola di avere “un chiaro pregiudizio
culturale perché se un cittadino di nazionalità europea fosse stato
paragonato a una scimmia nessuno avrebbe ravvisato un reato di nessun
tipo”.
Senza
accorgersi che solo un razzista ritiene gli europei esclusivamente
bianchi.
Questi
sono solo alcuni degli esempi in cui chi ci governa, si è dimostrato
complice del clima che si respira nel Paese.
Ormai
anche nei democratici Parlamenti europei siedono dei partiti e dei
personaggi chiaramente xenofobi.
E'
il segno che il razzismo sta ritornando a galla.
Ma
chi è contrario ai razzismi deve levare la propria voce contro
coloro che creano un clima di odio e di divisione, altrimenti diventa
complice di questo fascismo strisciante.
Non
bisogna avere paura di schierarsi.
Liliam
Thuram, il calciatore francese campione del mondo nel 1998 e che ha
militato in diverse squadre italiane di serie A, ora impegnato con
una sua fondazione contro il razzismo, ad un giornalista che gli
chiedeva: “Secondo te quando il pubblico
fischia un calciatore nero per il colore della sua pelle,
dovrebbe uscire dal campo?”, ha risposto:
“No,
dovrebbero uscire tutti i suoi compagni e gli avversari in campo”.
Sarebbe
una bella lezione di civiltà.
Vi
leggo ora cosa ha scritto sul suo blog, Giulio Cavalli sul grave
episodio di Fermo che mi pare sia l'intervento più appropriato.
“Emmanuel
Chidi Namdi è morto.
Fuggito
da una Nigeria insanguinata e tetra.
Emmanuel
deve aver pensato che l'Italia fosse un approdo se non sicuro almeno
più sicuro di quella sua nazione di violenza e sangue.
Emmanuel
invece in Italia è morto di quella morte di carne e botte da cui
pensava di essere scappato.
E'
morto perché ha difeso la compagna dal vomito di insulti di un bieco
xenofobo da stadio, un cretino prototipo del cretino medio che di
questi tempi trova troppo spazio.
ITALIANO
UCCIDE NEGRO, sarebbe da titolare così.
Se
avessimo il fegato di ribellarci di questa merda travestita da
politica, dovremmo prendere il cadavere di Emmanuel e lasciarlo sul
tavolo del salotto di Salvini, per vedere la faccia che fa mentre
guarda il risultato di una vigliaccheria che ha concimato e ora
comincia a tornagli in bocca.
Sarebbe
da ascoltare cosa ne pensano questi quattro cenci da stadio che
riversano la propria vigliaccheria in un odio troppo facile per non
essere codardo.
Sarebbe
da chiedere agli italiani di razza italiana, se davvero non
disconoscono la violenza dei loro integralisti.
ITALIANI,
PRENDETE LE DISTANZE DALL'INTEGRALISMO ITALICO.
Ecco
sarebbe da titolare così.
La
colpa di Emmanuel, morto pestato, è stata di aver voluto difendere
la compagna chiamata “scimmia” da un piccolo razzista che giocava
a fare l'ultrà.
CHE
SCHIFO QUESTO NEGRI CHE NON CI STANNO A FARE I NEGRI”.
Intanto,
negli Stati Uniti continua la simpatica abitudine dei poliziotti
bianchi di uccidere con una certa facilità i neri.
E
poi un nero decide di vendicarsi sparando ai poliziotti bianchi com'è
accaduto a Dallas.
Non
mi pare sia un mondo piacevole.
Forse
è il caso di fermarci riflettendo sulle parole del Papa, quando
immaginava Dio che incontrando un razzista gli diceva:
“TI
RICORDI DI QUELL'IMMIGRATO CHE TUTTI SCHIACCIAVANO E NESSUNO VOLEVA?
ERO IO!”
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