Prima
di iniziare l'Isola, voglio fare una premessa.
Giovedì
scorso ho parlato di immigrazione, portando a supporto delle mie
tesi, anche dei numeri inconfutabili.
Ho
chiarito per l'ennesima volta il mio pensiero su questo fenomeno, che
è diametralmente opposto alla linea di TPN e questo lo sanno
certamente coloro che seguono assiduamente questo TG.
Comunque,
dopo l'ultima Isola, ci sono state delle reazioni nei miei confronti,
non proprio amichevoli.
So
pure che gli sms che alcuni inviano a Di Meo dopo i miei interventi,
sparano a zero contro la mia persona e su ciò che sostengo.
Ma
quello che vi espongo nelle varie Isole, è ciò che penso realmente.
Non
vi sto fregando dicendovi ciò che vorreste sentire.
E
ne sarei capace visto che ho lavorato per 40anni nel settore vendite
con discreti successi e sicuramente saprei tirare le corde giuste per
avere il consenso della stragrande maggioranza di voi.
Ma
proprio se facessi questo sarei un imbroglione.
Vi
starei prendendo in giro.
E
io non lo voglio fare.
Non
voglio vendervi nulla, voglio solo esporre le mie analisi, anche se
so che non sono molto apprezzate in questi tempi.
Ma
io non sono il politicante o il populista che vi liscia il pelo per
avere il vostro consenso.
Non
ho nessuna velleità di fare carriera politica, non ne avrei più
l'età.
Se
volete, se vi garba, giudicate anche severamente le mie idee, ma non
mettete in dubbio la mia correttezza e la mia onestà intellettuale.
Ecco,
questo mi premeva dire e l'ho detto....
E
ora l'Isola.
Non
è necessario essere degli economisti per capire che la situazione
economica / finanziaria dell'Italia è in enorme difficoltà.
La
produzione industriale è ancora in diminuzione: meno un 1% nel primo
semestre del 2016, rispetto al primo semestre del 2015.
Il
Prodotto Interno Lordo è fermo.
Eppure
Renzi, in questi due anni e mezzi, ci ha rincretinito con i suoi
slogan scemi da paninaro.
Come:
“Le
grandi riforme si fanno sentire”.
“L'Italia
riparte”.
“Ritorna
il segno più”.
“Il
meglio deve ancora venire”.
“La
musica sta cambiando nonostante i gufi”.
Ma
oggi dimentica le sue pesanti ironie sui suoi predecessori, Monti e
Letta, quando il Pil cresceva dello zero virgola, mentre, ora, nel
secondo trimestre (aprile - giugno) del 2016, non c'è neppure la
virgola, il Pil si è fermato a zero.
Mi
viene da sorridere amaro se penso che la Spagna senza governo da
quasi nove mesi, secondo la Commissione Europea crescerà quest'anno
del 2,6%!
Ma
con l'economia, con la vita reale di milioni di persone non si
scherza.
Sono
stati buttati al vento decine e decine di miliardi per scelte
cervellotiche e furbe che rasentano la disonestà politica e
intellettuale.
Come
gli 80 euro concessi a chi aveva redditi bassi e medi, qualche
settimana prima delle elezioni europee, con lo scopo evidente di
raccattare voti da coloro che ricevevano questo regalo.
Il
risultato fu centrato visto che raccolse oltre il 40% dei voti.
Addirittura,
Renzi & compagni, hanno cercato di addossare questo sfacelo
economico anche alla “brexit”, l'uscita della Gran Bretagna
dall'Unione Europea.
Ma,
come sappiamo, il referendum britannico si è tenuto l'ultima
settimana di giugno, per cui non può avere nessuna responsabilità.
Io
penso che se un ministro come Padoan, porta a giustificazione di
questo disastro questa barzelletta, dev'essere alla disperazione.
E
poi il debito pubblico.
Anziché
diminuire, come più volte promesso, alla fine di giugno ha raggiunto
un nuovo record assoluto: 2.249 miliardi di euro.
Altro
fatto incredibile per un governo che dovrebbe essere di sinistra, è
il “Jobs act”, la riforma sul lavoro voluto da Renzi.
Quello
che non erano riusciti a fare i vari governi Berlusconi, lo ha
realizzato il bullo fiorentino.
Il
costo di questa legge è stato di 18miliardi di euro che sono andati
a sgravare le imprese che facevano nuove assunzioni.
Assunzioni
che qualcuno furbescamente chiama a “tempo indeterminato”, mentre
non lo sono affatto perché l'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori è stato tolto e ora si può licenziare il lavoratore
senza che ci sia una “giusta causa”.
Quando
con onestà saranno tirate le somme dell'impatto reale che il “Jobs
act” ha avuto nel mondo del lavoro, sarà da piangere.
Naturalmente
si giustifica il governo, la colpa di questo fallimento, perché di
questo si tratta, sono anche altre.
Come
il terrorismo.
L'immigrazione.
E
non poteva mancare il trito e ritrito:
“E'
colpa dei vincoli europei se l'Italia non cresce”.
Ma
anche questo non è vero.
Nelle
statistiche economiche europee, siamo sempre tra gli ultimi.
Perciò
viene da chiedersi: perché il resto dell'Europa cresce avendo il
terrorismo, l'immigrazione e gli stessi vincoli economici?
E
poi l'altra balla che viene usata quando confezionano delle leggi
vergognose come quella sul salvataggio delle banche:
“Ce
lo chiede l'Europa”.
Una
scusa per imbrogliare i cittadini.
Questi,
mentono sapendo di mentire.
Nel
mentre, Renzi e la sua maggioranza, PD e i gruppi parlamentari di
Alfano e Verdini, non parlano sulle vere cause del ritardo economico
e civile dell'Italia, su cui dei governi seri e onesti dovrebbero
concentrare i loro sforzi:
combattere
le varie mafie che spadroneggiano in vasti territori dell'Italia
bloccandone lo sviluppo.
E
poi combattere seriamente la corruzione ormai
endemica nel Paese, senza complicità politiche, con
dei fatti concreti e non più solo con delle ipocrite
chiacchiere.
Sono
le due piaghe ormai storiche che ci stanno distruggendo.
Che
ci stanno letteralmente mangiando....
E
poi ci sarebbe la riforma costituzionale Renzi – Boschi e Verdini.
Ma
questo sarà l'argomento di altre Isole.
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