giovedì 25 agosto 2016

Testo della mia "L'Isola" a TPN del 25 agosto 2016


Prima di iniziare l'Isola, voglio fare una premessa.
Giovedì scorso ho parlato di immigrazione, portando a supporto delle mie tesi, anche dei numeri inconfutabili.
Ho chiarito per l'ennesima volta il mio pensiero su questo fenomeno, che è diametralmente opposto alla linea di TPN e questo lo sanno certamente coloro che seguono assiduamente questo TG.
Comunque, dopo l'ultima Isola, ci sono state delle reazioni nei miei confronti, non proprio amichevoli.
So pure che gli sms che alcuni inviano a Di Meo dopo i miei interventi, sparano a zero contro la mia persona e su ciò che sostengo.
Ma quello che vi espongo nelle varie Isole, è ciò che penso realmente.
Non vi sto fregando dicendovi ciò che vorreste sentire.
E ne sarei capace visto che ho lavorato per 40anni nel settore vendite con discreti successi e sicuramente saprei tirare le corde giuste per avere il consenso della stragrande maggioranza di voi.
Ma proprio se facessi questo sarei un imbroglione.
Vi starei prendendo in giro.
E io non lo voglio fare.
Non voglio vendervi nulla, voglio solo esporre le mie analisi, anche se so che non sono molto apprezzate in questi tempi.
Ma io non sono il politicante o il populista che vi liscia il pelo per avere il vostro consenso.
Non ho nessuna velleità di fare carriera politica, non ne avrei più l'età.
Se volete, se vi garba, giudicate anche severamente le mie idee, ma non mettete in dubbio la mia correttezza e la mia onestà intellettuale.
Ecco, questo mi premeva dire e l'ho detto....

E ora l'Isola.

Non è necessario essere degli economisti per capire che la situazione economica / finanziaria dell'Italia è in enorme difficoltà.
La produzione industriale è ancora in diminuzione: meno un 1% nel primo semestre del 2016, rispetto al primo semestre del 2015.
Il Prodotto Interno Lordo è fermo.
Eppure Renzi, in questi due anni e mezzi, ci ha rincretinito con i suoi slogan scemi da paninaro.
Come:
Le grandi riforme si fanno sentire”.
L'Italia riparte”.
Ritorna il segno più”.
Il meglio deve ancora venire”.
La musica sta cambiando nonostante i gufi”.
Ma oggi dimentica le sue pesanti ironie sui suoi predecessori, Monti e Letta, quando il Pil cresceva dello zero virgola, mentre, ora, nel secondo trimestre (aprile - giugno) del 2016, non c'è neppure la virgola, il Pil si è fermato a zero.
Mi viene da sorridere amaro se penso che la Spagna senza governo da quasi nove mesi, secondo la Commissione Europea crescerà quest'anno del 2,6%!
Ma con l'economia, con la vita reale di milioni di persone non si scherza.
Sono stati buttati al vento decine e decine di miliardi per scelte cervellotiche e furbe che rasentano la disonestà politica e intellettuale.
Come gli 80 euro concessi a chi aveva redditi bassi e medi, qualche settimana prima delle elezioni europee, con lo scopo evidente di raccattare voti da coloro che ricevevano questo regalo.
Il risultato fu centrato visto che raccolse oltre il 40% dei voti.
Addirittura, Renzi & compagni, hanno cercato di addossare questo sfacelo economico anche alla “brexit”, l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.
Ma, come sappiamo, il referendum britannico si è tenuto l'ultima settimana di giugno, per cui non può avere nessuna responsabilità.
Io penso che se un ministro come Padoan, porta a giustificazione di questo disastro questa barzelletta, dev'essere alla disperazione.
E poi il debito pubblico.
Anziché diminuire, come più volte promesso, alla fine di giugno ha raggiunto un nuovo record assoluto: 2.249 miliardi di euro.
Altro fatto incredibile per un governo che dovrebbe essere di sinistra, è il “Jobs act”, la riforma sul lavoro voluto da Renzi.
Quello che non erano riusciti a fare i vari governi Berlusconi, lo ha realizzato il bullo fiorentino.
Il costo di questa legge è stato di 18miliardi di euro che sono andati a sgravare le imprese che facevano nuove assunzioni.
Assunzioni che qualcuno furbescamente chiama a “tempo indeterminato”, mentre non lo sono affatto perché l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori è stato tolto e ora si può licenziare il lavoratore senza che ci sia una “giusta causa”.
Quando con onestà saranno tirate le somme dell'impatto reale che il “Jobs act” ha avuto nel mondo del lavoro, sarà da piangere.
Naturalmente si giustifica il governo, la colpa di questo fallimento, perché di questo si tratta, sono anche altre.
Come il terrorismo.
L'immigrazione.
E non poteva mancare il trito e ritrito:
E' colpa dei vincoli europei se l'Italia non cresce”.
Ma anche questo non è vero.
Nelle statistiche economiche europee, siamo sempre tra gli ultimi.
Perciò viene da chiedersi: perché il resto dell'Europa cresce avendo il terrorismo, l'immigrazione e gli stessi vincoli economici?
E poi l'altra balla che viene usata quando confezionano delle leggi vergognose come quella sul salvataggio delle banche:
Ce lo chiede l'Europa”.
Una scusa per imbrogliare i cittadini.
Questi, mentono sapendo di mentire.
Nel mentre, Renzi e la sua maggioranza, PD e i gruppi parlamentari di Alfano e Verdini, non parlano sulle vere cause del ritardo economico e civile dell'Italia, su cui dei governi seri e onesti dovrebbero concentrare i loro sforzi:
combattere le varie mafie che spadroneggiano in vasti territori dell'Italia bloccandone lo sviluppo.
E poi combattere seriamente la corruzione ormai endemica nel Paese, senza complicità politiche, con dei fatti concreti e non più solo con delle ipocrite chiacchiere.
Sono le due piaghe ormai storiche che ci stanno distruggendo.
Che ci stanno letteralmente mangiando....
E poi ci sarebbe la riforma costituzionale Renzi – Boschi e Verdini.
Ma questo sarà l'argomento di altre Isole.

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