domenica 16 ottobre 2016


Lettera personale al dott. Corrado Augias

Caro Augias, sono, fin dalla sua nascita, un fedele lettore di Repubblica. Purtroppo, da qualche tempo, forse da quando è stato cambiato il direttore, sto pensando di rinunciare ad acquistare il quotidiano sul quale scrive.
Il perché è presto detto.
Repubblica, era il giornale che si era battuto con più veemenza e coerenza contro il berlusconismo imperante degli ultimi decenni, mentre oggi si è appecorato al renzismo vincente figlio del berlusconismo come molti giornali nazionali, dimenticandosi di essere stato un foglio laico, libero e indipendente da chi ci governa.
Ma quello che mi crea più fastidio, è la faziosità contro il M5S.
Da quando la Raggi si è insediata in Campidoglio, Repubblica dedica ogni santo giorno paginate intere.
Articoli su articoli che trasudano una animosità inconsueta e poco onesta intellettualmente verso la sindaca di Roma e quindi verso il movimento politico cui appartiene, indegno per un quotidiano al quale ero fedele lettore proprio per la sua obbiettività.
Tra le tante colpe cui Repubblica accusa la sindaca della capitale, è la sua impreparazione, la sua incapacità a governare una città difficile come Roma, dovuta al fatto che lei non ha nessuna esperienza politica essendo una neofita.
Infatti, il suo curriculum politico vanta solo una breve esperienza come consigliere d'opposizione nella passata legislatura Marino.
Ma non mi pare che la stessa accusa sia stata rivolta a Renzi quando ha scippato la presidenza del Consiglio a Enrico Letta.
Eppure, Renzi non era mai stato parlamentare, non era mai stato sottosegretario o ministro di qualche governo, la sua esperienza amministrativa si era fermata alla presidenza della provincia di Firenze e a quella di sindaco del capoluogo toscano.
E poi nessuno ha sottolineato sufficientemente i suoi errori, come ad esempio la nomina a capo del legislativo del governo, il comandante dei vigili urbani di Firenze quando Renzi era sindaco della città, nomina poi cassata perché questa signora non aveva i titoli per ricoprire quel ruolo.
E di questi esempi, di questi errori ne potrei citare a decine, eppure non hanno fatto notizia come nei casi in cui la Raggi ha toppato.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che mi ha spinto a scriverle, è il suo ennesimo attacco nella sua rubrica delle “lettere” di giovedì 6 ottobre, riguardante la sindaca della capitale e sulla sua rinuncia alla candidatura di Roma per le olimpiadi del 2024.
Rispondendo al lettore che gli chiede riferendosi alla Raggi:”... ha detto di temere i lavori pubblici fonte di corruzione. Domanda: se ti dichiari incapace di combattere la corruzione, che ti sei fatta eleggere a fare?”.
Lei risponde:”Il discutibile lavoro fin qui svolto da Virginia Raggi, dice una cosa molto semplice: l'insoddisfazione e il fastidio verso i vecchi partiti (chissà perché Augias) ha raggiunto tali livelli che chiunque si presenti proclamandosi antagonista di quel sistema ha ottime possibilità di essere eletto...Secondo: con quale animo i dirigenti 5Stelle, conoscendola, hanno mandato allo sbaraglio una donna che, fino ad ora, ha dato prove così modeste”.
Caro Augias, il No alle olimpiadi non è stato deciso solamente per la paura della corruzione ormai endemica nel Paese con picchi che a Roma conosciamo, “remember Mafia-capitale?”, ma anche perché questa città è stata ridotta nelle condizioni che conosciamo da quelle amministrazioni che hanno governato negli ultimi decenni, amministrazione che secondo i suoi parametri, erano preparate a governare molto di più della Raggi.
La sindaca, durante la campagna elettorale, ha più volte ribadito che se veniva eletta avrebbe detto No alle olimpiadi.
Che la città ha altre priorità, come risanare la società dei rifiuti, dei trasporti, delle periferie abbandonate ecc., questo c'era nel suo programma.
Invece lei, Augias, continua con la mezza verità che la decisione negativa alla candidatura è dovuta alla sua paura che la malavita dei colletti bianchi banchetti con i soldi pubblici.
Una mezza verità è una menzogna caro Augias.
Proprio il No alle olimpiadi dimostra che la Raggi è decisa a rendere la nostra capitale decente ed il perché è presto detto: se avesse accettato la candidatura di Roma per le olimpiadi del 2024, la sua figura sarebbe stata apprezzata dai quei poteri forti, dai giornali di qualche palazzinaro, dai Malagò, dai Montezemolo e da tutta quella fauna che in questi anni si è sollazzata con il denaro pubblico.
Io non so se la sindaca di Roma vincerà la scommessa di rendere più europea una città ormai con caratteristiche mediorientali.
Quello che è certo, farà meglio dei suoi predecessori.
Ai media spetta il compito di pungolarla e sostenerla affinché renda Roma una degna capitale europea.
Ma senza avere nostalgia dei professionisti della politica, visti i disastri economici ed etici che hanno e stanno combinando nel Paese.
Cordialmente.
Anilo Castellarin

P.S. Alle Europee ho votato il PD e quindi per Renzi, e non ho mai votato per il M5S e non sono mai stato un loro aderente.

Ecco la risposta di Augias
Gentile Castellarin, difendere la competenza della Raggi è impresa generosa ma disperata. Speriamo tutti che impari e si adegui al terribile incarico in cui è stata gettata”.

Boh!!




Nessun commento: