lunedì 21 settembre 2020

Reddito di Cittadinanza e le bugie

 

In questi giorni abbiamo avuto l’ennesima conferma che l’informazione in Italia è gravemente malata.

Il caso è quello dei due fratelli che sono accusati di aver ucciso a Colleferro  vicino  Roma, il povero Willy con calci e pugni.

Questi due fratelli sono stati presentati dai media come percettori del Reddito di Cittadinanza anche se conducevano una vita costosa.

Dai giornaloni e dai politicanti di destra e di sinistra, la notizia è stata usata per contrastare questo RdC indigeribile perché voluto dai 5 Stelle.

La realtà dei fatti è invece un’altra: i percettori del RdC non sono i due fratelli accusati di assassinio, ma i loro genitori.

Poi a “Piazza pulita” l’ex presidente dell’Inps, Tito Boeri ha sparato un’altra balla dicendo senza arrossire di vergogna: “All’Inps c’è chi sostiene che la metà dei percettori del Reddito di Cittadinanza siano evasori fiscali”.

Per cui, secondo quanto ha affermato Boeri, sui 3 milioni che percepiscono il RdC, metà, cioè circa 1milione e mezzo, sono dei furbastri che stanno approfittando di questo aiuto statale istituito per le persone indigenti.

Poi emerge che al 21 giugno scorso, sono stati 709 coloro che sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza nel 2019 che non avevano il diritto dell’assegno su 22.151 interventi.

Questi 709 disonesti sono costati allo Stato 4.432.668 di euro, che dovranno comunque restituire, su un totale elargito di 7.5 miliardi di euro. Una percentuale infima.

Mentre la stragrande maggioranza di quei fondi, sono andati a lenire la povertà di milioni di cittadini.

Mentre l’informazione disonesta fa passare il messaggio che il RdC sia un buco nero nel bilancio dello Stato, in cui dei famelici ladri se la stanno passando felicemente alle spalle dei contribuenti.

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