Ecco alcuni
passaggi di un bell’intervento sulla Giustizia dell’ex magistrato ora in
pensione, Piercamillo Davigo.
La
Commissione europea per l’efficienza della giustizia, nel 2020 ha pubblicato delle
statistiche sulla Giustizia nel nostro Paese che dovrebbero farci riflettere.
Ad esempio,
spesso si sente dire che l’Italia spende poco per la Giustizia rispetto ad
altri Paesi simili al nostro. Non è vero. L’Italia spende 48 euro per abitante,
più del Regno Unito e della Francia. Non è vero pure che in Italia ci sono
pochi giudici. Sono 6939 contro i 6935 della Francia un Paese simile al nostro.
I Pm sono pari a 11 ogni 100mila abitanti contro i 10 della Francia, ossia 3,4
Pm ogni 100mila abitanti contro 2,8 dei Pm francesi.
Si dice: da
25 anni non vengono assunti per il blocco delle assunzioni del personale
amministrativo (cancellieri ecc.), ma il loro numero è in linea con quelli
francesi.
Ma allora
perché la Giustizia in Italia funziona male? Da noi, nel settore civile, ogni
anno vengono avviate e definite un numero di cause quasi il doppio di quelle
avviate in Francia. E così sostanzialmente lo stesso dato vale per il penale.
L’eccessiva
durata dei processi civili danneggia chi ha ragione. Mentre nel penale i
danneggiati sono le vittime e gli imputati innocenti.
Sempre
secondo la Commissione, i magistrati italiani hanno una elevata capacità di
smaltimento dei procedimenti civili e commerciali, superiore al 100% e
precisamente del 119%, riuscendo a definire un numero di procedimenti più
elevato rispetto a quelli ricevuti.
Nel penale
vengono iscritti 2.700.000 processi ogni anno e sarebbe un’illusione fare delle
depenalizzazioni. Quello che si poteva depenalizzare è già stato fatto. E
allora che fare? Serve ridurre la perseguibilità d’ufficio e sopratutto
potenziare i riti alternativi. In Italia pochissimi patteggiano perché in molti
casi si arriva alla prescrizione.
Ma se si
dovessero abbattere i procedimenti, sarebbe inevitabile la diminuzione del
reddito degli avvocati. Già oggi, secondo la Cassa Forense, oltre la metà non
supera i 20mila euro l’anno.
E questo è
dovuto anche per il numero spropositato di avvocati che operano in Italia.
Attualmente sono 250.000 contro i 62.000 della Francia.
Per bloccare
questa deriva, servirebbe mettere il numero chiuso a Giurisprudenza. Comunque,
sempre secondo Davigo, occorre semplificare, almeno nel processo penale, le
regole processuali e allargare la differenza tra le pene ottenibili tra chi
patteggia, inasprendo la pena per chi sceglie il dibattimento.
Per cui, conclude
Davigo, chi promette soluzioni facili, immediate e semplici, si illude oppure
mente.
E la nuova “improcedibilità”
della Cartabia sui successivi gradi di giudizio dopo il primo, non risolve i
problemi ma vanifica il lavoro fatto e le risorse impiegate.
Insomma la
strada per una Giustizia veloce e giusta è ancora lunga.
Ma, e queste
sono mie parole, alla razza padrona fa comodo questa Giustizia zoppicante, per
cui una Giustizia giusta e veloce nella condizione politica data, non si farà
mai!
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