lunedì 13 settembre 2021

Torri gemelle e golpe cileno

 

Per la commemorazione dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri gemelle di New York, i media, tutti, hanno dedicato all’argomento paginate su paginate sui quotidiani. Trasmissioni televisive su tutti i canali sull’attentato con interviste ai sopravvissuti ed ai parenti delle vittime. Insomma un ventennale davvero sentito su questo tragico episodio.

Ma c’è un altro 11 settembre di qualche anno prima e precisamente del 1973 che bisognerebbe ricordarsi: il colpo di Stato in Cile del generale Pinochet, con l’uccisione del presidente eletto tre anni prima, Salvador Allende.

Eppure su questo fatto i media sono stati totalmente omertosi.

Allende aveva aumentato i salari, approvata una riforma agraria per una più equa ripartizione delle terre. Introdusse il divorzio e legalizzato l’aborto. Aveva annunciato la sospensione del pagamento del debito pubblico.

Erano scelte inconcepibili per gli Usa che ritenevano il sud America il loro cortile e quindi hanno progettato un colpo di Stato contro Allende, un presidente democraticamente eletto. L’uomo che è stato il principale artefice assieme a Pinochet di questo golpe sanguinoso si chiama Henry Kissinger, a quel tempo consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di Stato sotto la presidenza Nixon.

Kissinger ebbe il coraggio di affermare che fu costretto a organizzare il colpo di Stato in Cile perché poteva “diventare comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo (…). La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli”. In questo caso sembra valido il classico: “Se il popolo non vota come vorrei, bisogna cambiare il popolo”. Un golpe che causò diverse decine di migliaia di persone arrestate e uccise e tanti desaparecidos. Eppure Kissinger viene tutt’ora considerato un grande statista e omaggiato in Europa dalle massime autorità politiche e sociali.

Evidentemente è la cattiva coscienza dei Paesi del mondo occidentale che non hanno il coraggio di commemorare un fatto così crudele e ingiustificato perché dovrebbero indicare i complici del generale Pinochet e della sua banda di assassini autori di questo genocidio, cioè gli USA che sono i nostri storici alleati.

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