sabato 11 settembre 2021

Ancora sul Reddito di Cittadinanza

 

Sabato 11, nel Tg regionale delle 14, in un servizio veniva spiegato che la Cgia di Mestre in una sua ricerca sul Reddito di Cittadinanza sottolineava come “solo” 23mila persone che avevano ricevuto questo aiuto dallo Stato hanno poi trovato lavoro ad un costo per lo Stato valutato in 52mila euro per ogni singolo neoassunto.

Questo è il classico esempio di “conti della serva” completamente sbagliati, spero in buona fede.

Recentemente l’ex presidente dell’Inps Tito Boeri e Roberto Perotti, economista e professore ordinario di economia all’Università Bocconi di Milano, in un articolo su Repubblica hanno esposto i numeri ufficiali del RdC.

Ricordano che solo un terzo di coloro che ricevono questo aiuto dallo Stato è occupabile. I rimanenti due terzi sono persone con gravi disabilità o minorenni che non possono lavorare, ma sono poveri e senza questo aiuto non riuscirebbero a combinare il pranzo con la cena.

Per cui quando sentiamo i vari Renzi, Meloni e Salvini scagliarsi contro il RdC, o sono disinformati e questo è grave per dei leader politici, oppure sono in malafede, tertium non datur.

Speculare politicamente sui più poveri credo sia immorale anche umanamente!

1 commento:

Paolo Zabeo CGIA MESTRE ha detto...

Caro sig. Castellarin,
ho letto la Sua lettera pubblicata quest’oggi sul “Messaggero Veneto”.
Mi permetto di segnalarLe che quanto sostiene, non corrisponde al vero.
Così come ha letto l’intervento di Tito Boeri e Roberto Perotti, la invito, prima di scrivere cose del tutto infondate, di leggere con altrettanta attenzione anche la nostra nota che Le allego.
Cordialità
Paolo Zabeo
CGIA
tel. 041-23.86.705
http://www.cgiamestre.com/reddito-di-cittadinanza-ogni-neo-assunto-e-costato-allo-stato-52-mila-euro-il-doppio-che-nel-privato-spesi-quasi-20-miliardi/