Sabato 11, nel
Tg regionale delle 14, in un servizio veniva spiegato che la Cgia di Mestre in
una sua ricerca sul Reddito di Cittadinanza sottolineava come “solo” 23mila persone
che avevano ricevuto questo aiuto dallo Stato hanno poi trovato lavoro ad un
costo per lo Stato valutato in 52mila euro per ogni singolo neoassunto.
Questo è il
classico esempio di “conti della serva” completamente sbagliati, spero in buona
fede.
Recentemente
l’ex presidente dell’Inps Tito Boeri e Roberto Perotti, economista e professore
ordinario di economia all’Università Bocconi di Milano, in un articolo su
Repubblica hanno esposto i numeri ufficiali del RdC.
Ricordano
che solo un terzo di coloro che ricevono questo aiuto dallo Stato è occupabile.
I rimanenti due terzi sono persone con gravi disabilità o minorenni che non
possono lavorare, ma sono poveri e senza questo aiuto non riuscirebbero a
combinare il pranzo con la cena.
Per cui
quando sentiamo i vari Renzi, Meloni e Salvini scagliarsi contro il RdC, o sono
disinformati e questo è grave per dei leader politici, oppure sono in malafede,
tertium non datur.
Speculare politicamente
sui più poveri credo sia immorale anche umanamente!
1 commento:
Caro sig. Castellarin,
ho letto la Sua lettera pubblicata quest’oggi sul “Messaggero Veneto”.
Mi permetto di segnalarLe che quanto sostiene, non corrisponde al vero.
Così come ha letto l’intervento di Tito Boeri e Roberto Perotti, la invito, prima di scrivere cose del tutto infondate, di leggere con altrettanta attenzione anche la nostra nota che Le allego.
Cordialità
Paolo Zabeo
CGIA
tel. 041-23.86.705
http://www.cgiamestre.com/reddito-di-cittadinanza-ogni-neo-assunto-e-costato-allo-stato-52-mila-euro-il-doppio-che-nel-privato-spesi-quasi-20-miliardi/
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