Si ritorna a
parlare del “salario minimo”.
Ci sono
offerte di lavoro che meriterebbero un controllo dell’ispettorato del lavoro.
Come scrive
Robecchi sul Fatto, ci sono degli
annunci su dei portali dedicati che sono stupefacenti. Come quello per un “banconista in un negozio di ricambi a
Messina per 10 ore al giorno, per 6 giorni alla settimana per un totale di 66
ore settimanali per 400 (quattrocento) euro mensili” che fanno, udite,
udite: 1 euro e 50 all’ora!
Comunque
vengo alle cose serie. In Europa sono 21 su 27 i Paesi che adottano un salario
minimo garantito, per cui è vietato scendere da questo minimo.
In Francia è
di 1.555 euro mensili; in Belgio 1.626; In Olanda 1.685; mentre nel Lussemburgo
è di 2.202. Negli USA è di 1.024 euro. Altri Paesi sono ben al di sotto di
queste cifre.
In Italia se
ne stava discutendo tant’è che era in una bozza nel Recovery plan. Ma poi dopo
essere arrivata in Parlamento è scomparsa dai radar.
Chissà
perché.
Eppure “ce
lo chiede l’Europa”.
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