Ieri è scoppiata la bagarre tra il presidente dei 5 Stelle Conte e il ministro Di Maio.
Per sintetizzare:
Di Maio ha accusato Conte di essere poco democratico e di non essere un
convinto sostenitore della linea del governo Draghi. Naturalmente Conte ha risposto a tono.
Ora accetto
scommesse.
Tutti i
quotidiani mainstream che da sempre dipingevano sarcasticamente Di Maio come un venditore di bibite, ora
saranno tutti con lui e contro Conte. Un Conte che verrà dipinto come uno che
cerca il potere. Come uno che ha “vinto la lotteria” diventando presidente del
Consiglio.
Ma come
cittadino devo pormi una domanda: perché questa scelta di campo della
quasi totalità dei media e che ora descriveranno un Di Maio diverso che ha imparato ed è diventato
un bravo politico?
La risposta è
una sola: Conte è amato dalla gente, riempie le piazze anche se i 5 Stelle alle
ultime amministrative hanno fatto fiasco. Conte, per questi pennivendoli,
rimane per sempre un pervenu della
politica.
Quello che
fa paura al “potere” non è Di Maio, che ormai è diventato simile ad un vecchio democristiano,
ma un Conte con idee e comportamenti che sono pericolosi per la casta politica
e non solo.
Se Di Maio
dovesse andarsene dal Movimento e i 5 Stelle ritornassero ai valori delle origini, sono
certo che ritornerebbero Di Battista e anche gli altri che se ne erano andati. E gli
elettori che in questi anni hanno abbandonato il Movimento ritorneranno ad
avvicinarsi. Il Paese ha bisogno di una forza che metta al primo posto il
rispetto della Costituzione e il bene dei cittadini. Il panorama politico che
ci troviamo, con vecchi arnesi ormai consunti, oppure con forze politiche che
sono pericolose per la nostra democrazia, al riguardo basta guardare le pose mussoliniane e ascoltare l’intervento della Meloni nel meeting del partito franchista Vox in Spagna, fa venire i brividi.
Occhi aperti
dunque.
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