Nomisma è una società di consulenza e di ricerca fondata nel 1981 a Bologna e tra i soci fondatori ha Romano Prodi.
Il 7 luglio scorso ha tenuto un: “Rapporto sul mercato immobiliare”.
Durante l’incontro è’ stata fatta una radiografia sul “Superbonus 110%”, assieme all’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Emilia.
I numeri che sono stati messi sul tavolo, hanno promosso il Superbonus piuttosto nettamente.
Eccoli.
Il costo per lo Stato è di 38,7 miliardi, che hanno generato 124,8 miliardi di euro. Il 7,5% del Pil.
I 124,8 miliardi sono stato così suddivisi: 56,1 miliardi nel settore edilizio e indotto per la creazione di semilavorati, prodotti intermedi e servizi. 25,3 miliardi alla catena di azioni e reazioni indotte dalla produzione delle costruzioni. 43,4 miliardi come stipendi e consumi finali di tutte le persone impiegate nell’attività di ristrutturazione.
Il Superbonus ha inoltre creato 410mila nuovi occupati nel settore edilizio e 224mila nei settori collegati per un totale di 634mila occupati in più.
483mila famiglie con un reddito medio-basso, grazie al Superbonus, hanno avuto la possibilità di effettuare lavori di riqualificazione energetica profonda alla propria abitazione a costo zero.
Sono stati 147.242 i cantieri conclusi che hanno portato ad un incremento di valore immobiliare di almeno 4,8 miliardi.
E grazie a queste ristrutturazioni energetiche i beneficiari risparmieranno circa 500 euro di bollette all’anno.
Tra i benefici ambientali c’è la riduzione di 979mila tonnellate di CO2 emesse.
Ha chiuso l’incontro Marco Marcatili, responsabile sviluppo
di Nomisma,: “E’ evidente che questa
misura ha delle pecche, avendo subito nei suoi soli 24 mesi di vita ben 16
aggiustamenti. Eppure il Superbonus 110% ha fatto emergere una domanda
strutturale che andrà a beneficio di tutti, soprattutto delle generazioni
future che potranno godere di immobili riqualificati, dalla vita più lunga ed
ecologica”.
Mentre il presidente dell’Ance Emilia, Leonardo Fornaciari: “Abbiamo dimostrato con la chiarezza dei
numeri che non può esistere un “Piano di transizione ecologica” senza Superbonus,
Se la misura non verrà resa strutturale, non raggiungeremo gli obiettivi di
riduzione delle emissioni al 2030, assunti in Europa”.
Insomma, mi pare chiaro almeno questo.
Draghi, che spesso ha dichiarato di essere contro questa misura, deve scegliere: o è un economista di poco valore che non ha capito il valore ultra positivo di questo Bonus, oppure la sua contrarietà al Superbonus era dettata da un’antipatia quasi viscerale verso i 5Stelle e il loro leader.
Io personalmente propendo per la seconda.
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