Abbiamo visto di tutto negli ultimi trent’anni. Ad esempio, ad una manifestazione pubblica a favore del matrimonio, un paio di decenni fa a sfilare in prima fila c’erano Berlusconi, Fini e Casini, tutti divorziati.
Nel 1974 durante il referendum per abrogare il divorzio,
Almirante, capo del MSI erede del fascismo, concluse così l’ultimo appello: “Non votate come vorrebbero votaste quelli
delle Brigate Rosse, perché si tratterrebbe anche di una loro vittoria”.
A quel tempo Almirante conviveva con donna Assunta ed erano entrambi sposati con figli e molti anni dopo rivelò che sia lei che Almirante erano favorevoli al divorzio, ma politicamente non conveniva al partito.
E arriviamo ai giorni nostri. Anche Giorgia Meloni ha la doppia morale. Infatti lei è una grande ammiratrice della famiglia naturale fondata sul matrimonio e composta da un uomo e una donna: Dio, Patria e Famiglia.
Vi ricordate quando nei comizi spara: “Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana”.
La Meloni non è sposata, vive con un uomo ed ha una figlia. Non mi sembra che questa condizione more uxorio sia tanto cristiana.
Io non sono credente come afferma invece di essere la leader
di destra, ma il catechismo della Chiesa Cattolica su questa questione parla
chiaro: “Tutte queste situazioni (unioni
senza matrimonio) costituiscono un’offesa
alla dignità del matrimonio; distruggono l’idea stessa della famiglia;
indeboliscono il senso della fedeltà. Sono contrarie alla legge morale: l’atto
sessuale deve avere posto esclusivamente nel matrimonio; al di fuori di esso
costituisce sempre peccato grave ed esclude dalla comunione sacramentale”.
Forse la Meloni vorrebbe cambiare oltre alla Costituzione anche il Catechismo?
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