sabato 24 febbraio 2024

Storie italiane: Salini e Ciucci

Sul Fatto di qualche anno fa è stata  pubblicata un’intercettazione della Dia di Reggio Calabria tra Pietro Salini, A.d. dell’Impregilo, capofila del consorzio Eurolink che si era aggiudicato il primo appalto per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, e Isabella Votino ex portavoce dell’ex ministro dell’Interno Maroni.

Salini voleva sapere se il decreto legge del governo Monti che prorogava il progetto sine die del ponte sullo stretto entrava in vigore entro il 2 novembre del 2012, perché dopo sarebbe scattata la penale a favore di Impregilo. Infatti l’appalto prevedeva che l’opera partisse entro 540 giorni dall’approvazione del progetto e scadeva appunto il 2 novembre 2012.

E così per capire se il DL di Monti era entrato in vigore, Salini chiamò questa Votino per informarsi usando questo gergo: “No, quello non mi interessa. Basta che non l’ha fatto oggi per me è già sufficiente. Domani è sabato no, io sabato faccio comunque la lettera (di richiesta della penale) e li ho FOTTUTI”.

Fortunatamente le centinaia di milioni di penalità che noi contribuenti avremmo dovuto pagare, il decreto Monti entrò in vigore nei tempi giusti, per cui Salini non ci ha FOTTUTI.

Sempre dal Fatto abbiamo conosciuto una parte della storia di Pietro Ciucci.

Ciucci era nello stesso tempo, Presidente e Direttore generale dell’Anas. Un giorno Ciucci Presidente decide di non avvalersi più dei servizi del Direttore Ciucci e così lo licenzio su due piedi senza preavviso di licenziamento. E fu così che il Ciucci Presidente dovette riconoscere al Direttore Ciucci l’indennità di mancato preavviso quantificato in 779.682,83 euro.

Ebbene, qualcuno si starà chiedendo perché ho ripreso queste due storie che non fanno certo onore ai due protagonisti.

Ecco il motivo: Pietro Salini è il capo della Webuild, ex Impregilo, la società che dovrebbe costruire il ponte sullo stretto.

Mentre Pietro Ciucci è stato nominato da Salvini presidente della società “Ponte sullo Stretto”. Che si è già aumentato l’indennità da 25mila euro annui, com’era stato pattuito, a 240mila euro sempre annui.

Ed ora ecco la domanda che mi pongo e dovrebbero chiedersi tutti quei cittadini per bene che hanno ancora la voglia di indignarsi: possono questi due personaggi con questi precedenti fare gli interessi degli italiani?

Io penso proprio di no, questi sono quella fauna che da tempo si sta divorando il nostro Paese.

Se il ponte si farà, ma io ne dubito fortemente, l’erario pubblico ne vedrà delle belle che naturalmente saranno catastrofiche per noi contribuenti.

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