Sul Fatto di qualche anno fa è stata pubblicata un’intercettazione della Dia di Reggio Calabria tra Pietro Salini, A.d. dell’Impregilo, capofila del consorzio Eurolink che si era aggiudicato il primo appalto per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, e Isabella Votino ex portavoce dell’ex ministro dell’Interno Maroni.
Salini
voleva sapere se il decreto legge del governo Monti che prorogava il progetto sine die del ponte sullo stretto entrava
in vigore entro il 2 novembre del 2012, perché dopo sarebbe scattata la penale
a favore di Impregilo. Infatti l’appalto prevedeva che l’opera partisse entro
540 giorni dall’approvazione del progetto e scadeva appunto il 2 novembre 2012.
E così per
capire se il DL di Monti era entrato in vigore, Salini chiamò questa Votino per
informarsi usando questo gergo: “No,
quello non mi interessa. Basta che non l’ha fatto oggi per me è già sufficiente.
Domani è sabato no, io sabato faccio comunque la lettera (di richiesta
della penale) e li ho FOTTUTI”.
Fortunatamente
le centinaia di milioni di penalità che noi contribuenti avremmo dovuto pagare,
il decreto Monti entrò in vigore nei tempi giusti, per cui Salini non ci ha
FOTTUTI.
Sempre dal Fatto abbiamo conosciuto una parte della storia di Pietro Ciucci.
Ciucci era
nello stesso tempo, Presidente e Direttore generale dell’Anas. Un giorno Ciucci Presidente decide di non avvalersi più
dei servizi del Direttore Ciucci e così lo licenzio su due piedi senza
preavviso di licenziamento. E fu così che il Ciucci Presidente dovette riconoscere
al Direttore Ciucci l’indennità di mancato preavviso quantificato in 779.682,83
euro.
Ebbene,
qualcuno si starà chiedendo perché ho ripreso queste due storie che non fanno certo
onore ai due protagonisti.
Ecco il
motivo: Pietro Salini è il capo della Webuild, ex Impregilo, la società che dovrebbe costruire il
ponte sullo stretto.
Mentre
Pietro Ciucci è stato nominato da Salvini presidente della società “Ponte sullo
Stretto”. Che si è già aumentato l’indennità da 25mila euro annui, com’era
stato pattuito, a 240mila euro sempre annui.
Ed ora ecco la domanda che mi pongo e dovrebbero chiedersi tutti quei cittadini per bene che hanno ancora la voglia di indignarsi: possono questi due personaggi con questi precedenti fare gli interessi degli italiani?
Io penso
proprio di no, questi sono quella fauna che da tempo si sta divorando il nostro
Paese.
Se il ponte
si farà, ma io ne dubito fortemente, l’erario pubblico ne vedrà delle belle che
naturalmente saranno catastrofiche per noi contribuenti.
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