Il campione dell’Occidente da quando è cominciata la guerra in Ucraina è Zelensky.
Egli viene
rappresentato dalla propaganda come un leader che sta combattendo il male aiutato
dalle forze del bene che sono per antonomasia i Paesi occidentali. E’ stato
accolto e applaudito in tutti i Parlamenti di questi Paesi.
Poi gratti sotto
la vernice di questa propaganda e scopri che la verità è un po’ diversa.
Ad esempio,
questo campione democratico che i politicanti europei vorrebbero entrasse nell’Unione
europea il più presto possibile, ha messo fuori legge gli 11 partiti dell’opposizione.
E’ riuscito a portare i media, Tv e carta stampata, con minacce e chiudendone
alcuni , ai suoi ordini.
Ha fatto una
legge con la quale proibisce agli ucraini di parlare di pace, pena il carcere.
E come ciliegina
sulla torta, il 20 agosto scorso, il parlamento ucraino al servizio di Zelensky
ha approvato una legge che sopprime la Chiesa ortodossa legata alla Russia.
Anche se la Chiesa ortodossa dell’Ucraina aveva già preso le distanze dalla
casa madre moscovita all’avvio della guerra. Quindi questo Zelensky ha
soppresso una Chiesa che ha milioni di fedeli.
Io non sono
un credente, ma penso che quello che ha deciso l’uomo con la maglietta da
combattimento mi pare sia una mostruosità.
In Italia sta succedendo una cosa simile ma meno invasiva. I vescovi italiani hanno emanato dei documenti nei quali si scagliano contro la legge che istituisce l’Autonomia differenziata con argomenti che è difficile confutare. Ed ecco che scatta la canea dei vari Calderoli, Salvini e tutto il cucuzzaro dei quotidiani di destra contro la Cei che si è permessa di criticare una legge dello Stato italiano.
Anche in questo caso il potere politico in modo sgangherato non ha accettato le critiche, anche se provengono da una istituzione che in Italia conta ancora molto.
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