Sto leggendo il “Mein Kampf” di Hitler. Non vi nascondo che ho grosse difficoltà nel leggerlo. Non perché sia difficile, ma perché è infarcito di tante bestialità che mi fanno inorridire. Come questo passaggio.
Scrive
Hitler a pagina 60 sulla germanizzazione dei popoli: “… si poteva sentir dire che con l’aiuto del governo, il germanesimo
d’Austria poteva riuscire benissimo a germanizzare i paesi slavi austriaci.
Costoro non capivano affatto che si può solo germanizzare il suolo, ma mai gli
uomini. Ciò che allora s’intendeva con quella parola era solo la forzata
accettazione esteriore della lingua tedesca. E’ invece un grave errore il
credere che, poniamo un Cinese o un Negro, diventi un Tedesco perché impara il
tedesco ed è pronto a servirsi in avvenire della lingua tedesca e dare il suo
voto ad un partito politico tedesco. Il
nostro mondo borghese non ha mai capito che una simile germanizzazione è in
realtà una sgermanizzazione. Perché se con l’imposizione d’una lingua comune
certe distinzioni finora visibili fra popolo e popolo vengono superate e infine
cancellate, ciò significa l’inizio d’un imbastardimento e, nel nostro caso, non
una germanizzazione, ma un annientamento di elementi germanici”.
Non vi
ricordano certi ragionamenti di alcuni nostri politicanti che siedono in ruoli
apicali nelle Istituzioni? Non dico che ragionano come Hitler, ma ci vanno
vicino, Paola Egonu docet.
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