Ero già intervenuto sul processo Salvini - Open Arms. Dopo la richiesta del Pm per l’ex ministro dell’Interno a 6 anni di prigione, immediatamente il centrodestra ha scatenato un inferno. Addirittura la presidente del Consiglio Meloni ha dichiarato: “E’ incredibile che un ministro della Repubblica italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio Lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà a Salvini”. Queste scomposte reazioni succedono nei Paesi governati da autocrati come Putin, Orban o Erdogan. In uno Stato di diritto questo non è ammissibile. E’ una grave interferenza tra dei poteri autonomi in uno Stato di diritto. Ma la politica con la “p” minuscola vorrebbe che gli eletti siano al di sopra della legge. E allora vediamo di fare il punto per come si sono svolti i fatti che hanno fatto nascere questo processo.
Dopo 13
giorni in cui la Open Arms con 147 migranti, che aveva salvato da vari naufragi,
chiedeva di entrare in un porto in Italia, il 14 agosto del 2019 il Tar del
Lazio emette un provvedimento che autorizzava l’ingresso nelle acque italiane
la nave, per la violazione del diritto internazionale in materia di soccorso.
Il 21 agosto,
sempre il Tar disponeva lo sbarco dei naufraghi. Secondo la magistratura penale
e amministrativa, Salvini aveva violato precise leggi costituzionali, ordinarie
e internazionali.
Poi venne
l’autorizzazione a procedere del Senato contro Salvini con l’accusa di
sequestro plurimo di persona e di vari abusi d’ufficio.
E così siamo
al processo e dopo la richiesta di condanna del Pm, è scattata la canea della
destra. Della Meloni ho già detto poi altri si sono scagliati contro i giudici, come La
Russa, la seconda carica dello Stato!! Poi Gasparri che ha parlato addirittura
che il processo “è un atto eversivo”! Nordio, il ministro della (in)giustizia
ha dato la sua solidarietà a Salvini e tanti altri ancora, praticamente tutto
il centrodestra e alcuni di una pseudo sinistra.
L’ho già
scritto: questi comportamenti vanno contro lo Stato di diritto il quale riconosce che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Anche davanti alla porta di un
ministro si deve procedere e la legge deve essere applicata. Non
devono esistere zone franche per il potente politico o economico di turno. Perciò siamo davanti a intimidazioni dei giudici prima di
una sentenza che nemmeno nelle “repubbliche delle banane”.
Tutto questo è contrario ai principi più elementari di legalità.
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