Ho letto che il Policlinico città di Udine vuole raddoppiare l’attuale struttura di viale Venezia. Il suo presidente e amministratore delegato, Claudio Riccobon, ha dichiarato illustrando i suoi programmi: "… L’ambizione è continuare a crescere in termini di competenze professionali, di tecnologie e di livelli assistenziali complessi per dare risposte alle effettive criticità presenti sul territorio regionale: crediamo nel ruolo del privato accreditato come partner del servizio sanitario pubblici, capace di farsi carico di problematiche più articolate di salute e non limitato alle attività di base”.
Questo è un
chiaro esempio su come sarà la Sanità futura in Regione. Crescerà il privato e
lentamente ma inesorabilmente il pubblico sarà destinato a fare l'ancella.
Il perché è
presto detto: dove troverà le competenze professionali e tecnologiche che le
serviranno con il raddoppio della sua struttura il policlinico udinese?
Ma è ovvio, rubando
personale medico agli ospedali pubblici che sono già in difficoltà per l’annosa
carenza di medici e infermieri.
E tutto
questo nasce dalle scelte politiche di Riccardi e del suo dante causa Fedriga.
Se il
presidente e Ad del policlinico udinese non fosse certo che la Regione stipulerà
la convenzione di accreditamento con la Regione, probabilmente l’investimento
milionario non lo farebbe, sarebbe troppo rischioso.
A questa
situazione calza a pennello per la Sanità regionale il detto popolare: E’ un gatto che si morde la coda.
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