Agrusti e Israele

Cosa vorrebbe simboleggiare la bandiera israeliana esposta nella sede della Confindustria pordenonese?

Cosa intende con questo gesto il suo presidente Agrusti?

Cosa intende Agrusti quando chiede di boicottare la Coop Consumatori, perché in segno di solidarietà verso i palestinesi ha tolto dai propri scaffali i prodotti israeliani?

Forse è a favore del massacro che Israele con il suo governo di criminali si sta consumando a Gaza sotto i nostri occhi?

Cacciando tutte le organizzazioni mondiali preposte agli aiuti alle popolazioni in difficoltà. Deridendo l'Onu?

Forse ritiene sia giusto ammazzare decine di migliaia di donne, bambini e anziani bombardando scuole, ospedali, campi profughi facendo spostare le popolazioni come fossero degli animali. Bloccando gli aiuti alimentari, gli aiuti sanitari chiudendo nella Striscia di Gaza milioni di persone che non sanno se il giorno dopo saranno ancora vivi.

Io personalmente ritengo che ciò che sta facendo quel criminale di Netanyahu e i suoi ministri come Smotrich e Ben Gvir, sia degno dei più spietati disegni criminali nazisti.

Io credo che si sia rivelata e drammaticamente avverata la dichiarazione che a suo tempo fece il 33° presidente degli Stati Uniti, Harry S.Truman: “ Ho molta paura che gli ebrei siano come tutti i diseredati. Quando saranno in cima, saranno intolleranti e crudeli come la gente è stato con loro quando erano sotto”.

Chi difende tuttora questo Israele afferma che è l’unico Stato democratico dell’area.

Ma in quel Paese c’è l’apartheid contro il popolo palestinese. E’ di fatto una democrazia monca che si avvicina alla teocrazia visto che l’estrema destra religiosa è determinante per la maggioranza che sostiene Netanyahu.

Evidentemente per Michelangelo Agrusti, questi particolari sono delle quisquilie. Un genocidio è sopportabile se economicamente e politicamente conviene. Ma questi non sono i valori dell’Occidente.

Io penso che quando gli storici metteranno mano a queste cose, rimarranno basiti per la mancanza di umanità perduta dal secondo dopoguerra ad oggi.