La Meloni ci dice che viviamo in un mondo meraviglioso. dove tutto funziona. L’occupazione aumenta; lo Stato ha aumentato i finanziamenti alla Sanità; siamo molto autorevoli e quindi ascoltati in Europa e nel mondo. Insomma, secondo la nostra presidente del Consiglio, l’Italia sta diventando uno dei Paesi europei in cui si vive meglio che altrove, eccetera, eccetera.
Poi si legge
il Report della Caritas sulla povertà in Italia che provengono da 3.341 Centri
in 204 diocesi per il 2024 e il quadro dipinto dalla Meloni sbiadisce. Sono in
realtà tutte balle.
In Italia i
poveri sono aumentati in 10 anni del 62%. Il nostro Paese è il settimo in
Europa per il rischio di povertà che è aumentata dal 22,8% del 2022 al 23,1%
del ’24. Secondo i dati dell’Istat, un italiano su dieci, ovvero 5 milioni e
694mila italiani è in condizione di povertà assoluta. 2 milioni e 217mila non
conducono una vita dignitosa perché non hanno una alimentazione adeguata,
risorse per l’abbigliamento e un’abitazione. Nel Nord l’aumento della povertà è
del 77% mentre nel Meridione è del 64,7%. I due problemi maggiori sono la casa
e la salute.
Infatti tra
gli assistiti il 22,7% vive senza casa, ospiti dei dormitori o in condizioni
abitative inadeguate. Il 10,3% ha problemi a pagare l’affitto e le bollette. Il
15,7% non riesce a curarsi. Chiedono visite mediche, farmaci, e molti
rinunciano alle cure. Il 47,9% è disoccupato e chiede un aiuto. Il 23,5% lavora
ma con salari da fame che non permette loro di arrivare a fine mese. E nella
fascia di età 35/54 anni la percentuale dei lavoratori poveri supera il 30%.
Però la Meloni
e compagnia cantando, parlano entusiasti che l’occupazione nel Paese non è
stata mai così alta. Dimenticano gli ipocriti che per l’Istat è occupato anche
chi lavora un’ora alla settimana.
E dopo tutto
questo, Meloni & C. si vantano che questo boom di occupati è dovuto all’eliminazione
del Reddito di cittadinanza.
Questo
governo dopo il RdC ha pure ridotto le spese sociali, basta consultare la legge
di Bilancio del 2025-2027.
Eppure per
le armi i finanziamenti si trovano, mentre per sostenere chi non ce la fa, i
soldi sono finiti.
Nessun commento:
Posta un commento