martedì 7 maggio 2024

Salvini dovrebbe pagare di tasca sua.

Credo che Salvini si stia giocosamente trastullando con il Ponte sullo Stretto.

Non è possibile altrimenti continuare con la barzelletta che i lavori del manufatto inizieranno a giugno. Che Salvini sia un cazzaro è noto anche alla Cassazione, ma continuare ossessivamente su questa idea malsana, dimostra che lui si sta divertendo. 

O forse c’è sotto qualcos’altro. Chissà!

Infatti i numeri dicono che questo ponte con le conoscenze attuali non si farà.

Ecco alcuni dati e fatti non smentibili.

I tecnici del ministero dell’Ambiente e la Commissione Via-Vas composta da cinquanta esperti, hanno fatto circa 240 rilievi sul cosiddetto progetto definitivo.

La Commissione Via-Vas ha chiesto alla Società Ponte sullo Stretto, che deve realizzare il ponte e il consorzio Eurolink che lo dovrebbe costruire, di integrare il progetto  su molti decisivi punti. Praticamente su tutti i punti del progetto, ritenendolo non approfondito e insufficiente.

La Commissione chiede che le risposte ed i chiarimenti alle loro obiezioni, le debbano dare entro trenta giorni. Cosa impossibile!

Ecco alcune sue richieste: vanno compiuti degli studi approfonditi sulla sismicità e sui maremoti; valutare l’impatto sull’inquinamento dell’aria; fare un’analisi seria sui costi e benefici oggi fornita dalla stessa Società Ponte sullo Stretto, ma i tecnici ministeriali hanno sottolineato che le stime sul traffico non sono ben definite; poi i costi di costruzioni indicano prezzi non in linea con quanto avviene normalmente nelle opere di questo tipo. E tanto altro ancora.

Insomma, la logica e il buon senso ci dicono che il Ponte non si farà per cui le centinaia di milioni che si spendono comunque sono denaro pubblico buttato via e quindi sorge una domanda: se quest’opera non si farà per i motivi sopra descritti, io penso che dovrebbe risponderne colui o coloro che lo hanno proposto sguaiatamente presentando un progetto vecchio di oltre 10 anni e già respinto a suo tempo.

Per cui, come accadde con i sindaci e i presidenti di Regione che sono obbligati a rimborsare le istituzioni di tasca propria se spendono denaro pubblico al di fuori dalle regole, Salvini dovrebbe essere chiamato a restituire il denaro che ha speso inutilmente per quest’opera che non si farà, ma che gli serve evidentemente per accalappiare i voti di qualche elettore con l'anello al naso.

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