venerdì 22 novembre 2024

Mandato d'arresto per Netanyahu

La Corte penale internazionale dell’Aia, ha spiccato un mandato d’arresto per il primo ministro israeliano Netanyahu, per l’ex ministro della Difesa Gallant e l’attuale capo di Hamas, Deif.

La Corte li ritiene entrambi, Netanyahu e Gallant, penalmente responsabili dei seguenti crimini: “Crimini di guerra con uso della fame come metodo bellico e i crimini contro l’umanità di omicidio, persecuzione a altri atti inumani”.

La Corte poi sottolinea che: “ Esistono ragionevoli motivi per credere che entrambi gli individui abbiano intenzionalmente e consapevolmente privato la popolazione civile a Gaza di oggetti indispensabili per la loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicinali e forniture mediche, carburante ed elettricità”.

Immediatamente sono partite le bordate di Netanyahu e soci. Naturalmente l’accusa è quella classica: questi giudici sono antisemiti.

Questa accusa mi ricorda quando in Unione Sovietica il regime comunista al potere reagiva contro coloro che erano contrari alla dittatura con l’accusa: sono antisovietici e venivano, dopo un giudizio farsa, incarcerati.

In Italia abbiamo visto reazioni in ordine sparso.

La destra si è scagliata contro la decisione della Corte accusando i giudici di fare politica. Tajani sta al solito nel mezzo e sostiene che la Corte deve svolgere un ruolo giuridico e non un ruolo politico. Praticamente si è astenuto. Come la capa del governo, Meloni che non ha ancora battuto un colpo.

Però a questo punto è giusto ricordare i numeri. Nella striscia di Gaza i morti sono attualmente oltre 43mila. Gli abitanti prima delle stragi erano 2,3 milioni; gli sfollati sono 1,9 milioni. Sono stati devastati ospedali, abitazioni, moschee, chiese cristiane, scuole, università e le infrastrutture essenziali per un vivere civile.

L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha dichiarato che la più alta percentuale dei morti sono bambini da 0 a 14 anni.

Anche questi erano terroristi di Hamas?

Secondo me, la Corte avrebbe dovuto prendere questa decisione molti mesi fa. Per chi aveva occhi per vedere, il genocidio era già ben visibile.

 

giovedì 21 novembre 2024

Ecco chi è Tajani

Tajani ripete spesso che lui e Forza Italia sono il centro moderato. Eppure le riforme che vorrebbe sulla giustizia sono pazzesche. La magistratura e anche l’ordine degli avvocati sono preoccupati. E poi la sua posizione sulle guerre in corso in Ucraina vs. Russia e Israele vs. Hamas, è incredibile per chi si professa di centro moderato.

Ecco alcune sue azioni e dichiarazioni ricavate da un intervento di Alessandro Orsini sul Fatto.

Il 28 ottobre 2023, Tajani, in qualità di ministro degli Esteri, si è rifiutato di votare una tregua umanitaria all’Onu per interrompere i bombardamenti a Gaza, giustificando tale comportamento con: “Bisogna essere sempre solidali con Israele; la sicurezza d’Israele non è negoziabile”. A dicembre 2023 e a gennaio 2024, Tajani ha venduto bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce e altre munizioni per un valore di 730.869,5 euro a dicembre e a gennaio altri 1.352.675 euro. Ovviamente materiale bellico per massacrare i palestinesi di Gaza. Eppure la nostra Costituzione vieta di vendere armi a Paesi in guerra. L’11 gennaio 2024 su imput del Sudafrica, la Corte internazionale di Giustizia dell’Aja ha avviato il processo per genocidio Israele. Tajani si è schierato con Netanyhau e contro il Sudafrica. Il 10 maggio 2024, Tajani si è rifiutato di votare a favore di un seggio per lo Stato della Palestina all’Onu, come hanno già fatto centinaia di Paesi nel mondo. Il 19 maggio 2024, quando la Corte penale internazionale ha chiesto un mandato di arresto contro Netanyhau, Tajani ha risposto che tale richiesta è “inaccettabile”. Il 19 settembre 2024, Tajani ha votato contro una risoluzione Onu che chiedeva di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi. L’11 ottobre a Cipro durante l’ultimo MeD9, Meloni e Tajani hanno impedito l’inserimento di un brano che impediva la vendita di armi ad Israele nella nota con cui Francia, Italia e Spagna condannavano l’attacco israeliano contro l’Unifil in Libano, come richiesto da Macron e Sanchez. Il 22 ottobre 2024 in un incontro a Gerusalemme con Netanyhau durante il quale il capo del governo d’Israele dichiarava, quando i morti nella Striscia erano già 43.000: “IL bombardamento di Gaza è necessario per difendere il diritto d’Israele a difendersi”, Tajani ha risposto: “Ho assicurato (Netanyhau) il sostegno dell’Italia al diritto di Israele di difendersi”.

Ebbene un personaggio simile si dichiara moderato e dice che: “I  cattivi maestri fomentano violenza”. Che parla di “campagne d’odio” e sostiene un governo israeliano radicato nell’odio e nel razzismo! Che usa l’apartheid verso i palestinesi. Che ha personaggi come Ben Gvir come ministro della sicurezza nazionale che è un ammiratore di Baruch Goldstein, il terrorista autore della strage contro la moschea di Hebron nel 25 febbraio 1994.

Dunque Tajani prosegue a testa bassa a sostenere il criminale Netanyhau, anche se da bravo “moderato” magari anche cattolico spende una falsa lacrima per i bambini, donne e vecchi che a migliaia sono morti a Gaza, e le uccisioni nei territori occupati in Cisgiordania, in Libano, in Iraq, in Iran, con armi e proiettili anche italiani.

Mi chiedo, se dovesse accadere che gli israeliani attaccassero, come hanno già fatto, i militari Unifil di stanza in Libano e morissero (Dio non voglia) dei militari italiani, come si comporterebbe il nostro ministro degli Esteri? Tuonerebbe contro Netanyhau?

Io penso che tutto questo dovrebbe far arrossire di vergogna Tajani e il governo.

 

mercoledì 20 novembre 2024

Valditara dovrebbe vergognarsi

Ma questi ministri si sentono quando parlano?

Mi riferisco all’ultima performance del ministro dell’Istruzione Valditara.

Durante la presentazione della Fondazione voluta dal padre di Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex, nel suo intervento da remoto ha detto delle frasi sul “patriarcato”che fanno sorridere amaro: “Il fenomeno giuridico del patriarcato è finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975, che ha sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia, la famiglia fondata sull’uguaglianza”. Boom!!

E poi ancora il Nostro eroe: “(Giulia) è stata vittima di una visione ideologica che non mira mai a risolvere i problemi, ma ad affermare una personale visione del mondo”. Per continuare: “Le violenze sessuali sono legate a forme di marginalità e di devianza discendenti dall’immigrazione illegale, è sbagliato far finta di non accorgersene”.

Cioè, questo ministro leghista ha approfittato dell’evento per sparare la solita litania contro l’immigrazione clandestina. Una miserabile meschinità durante una presentazione di una Fondazione che propone ben altro.

Ha risposto per bene al ministro la sorella di Giulia, Elena che sui social ha scritto: “… cosa ha fatto quest’anno il governo? Perché devono essere sempre le famiglie delle vittime a raccogliere le forze e creare qualcosa di buono per il futuro? … la Fondazione porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e “per bene”, se si ascoltasse non continuerebbero a morire centinaia di donne in Italia ogni anno”.

Spero che il ministro abbia compreso la lezione impartitegli da questa ragazza, ma dubito molto.

martedì 19 novembre 2024

Ponte: Salini vs. Salvini....

Pietro Salini, ad dell’Impregilo ora Eurolink capofila delle aziende che dovrebbero costruire il Ponte sullo Stretto, in una intercettazione telefonica del 2 novembre 2012 con Isabella Votino, ex portavoce dell’ex ministro leghista Maroni, chiedeva lumi sulla possibilità che lo Stato, dopo il blocco dell’opera voluto dal governo Monti, gli dovesse pagare la penalità del valore di centinaia di milioni di euro. Parlando con la Votino, Salini si espresse così faccio un sunto: se il decreto non è entrato in vigore oggi 2 novembre 2012 col quale blocca la costruzione del Ponte, ed essendo l’ultimo giorno utile per lo Stato per non pagare le penalità, domani è sabato faccio una lettera e li ho fottuti. Usò esattamente questo termine con la l’ex portavoce di Maroni!

Ebbene, oggi è sempre questa azienda Eurolink gestita sempre da Salini che, se il Ponte si dovesse fare, ma ne dubito molto, gestirà decine di miliardi pubblici. Un personaggio che ci voleva FOTTERE un miliardo!!

Ed è tutt’ora in causa con lo Stato per reclamare una penale di 700milioni di euro!

In questi giorni, prima ancora di iniziare i lavori veri e propri, sono uscite nuove cifre sul Ponte. Ora il costo previsto ha già superato i 15 miliardi.

 Eppure Salvini ha fretta ripristinando i contratti con le relative penali con l’Eurolink di Salini. E poco importa che secondo la normativa europea si dovrebbe fare una nuova gara internazionale, perché il costo dell’opera dopo oltre dieci anni è raddoppiato. E dichiara pure che il Ponte sullo Stretto è un’opera prioritaria.

Già oggi ci costa decine di milioni per pagare innanzitutto i vertici della Società Ponte di Messina che grazie a un decreto sempre voluto da Salvini, ricevono dei compensi che superano il tetto previsto per le aziende statali che è di 240mila euro annui.

Poi ci sono motivazioni insormontabili che fanno dubitare che quest’opera si possa realizzare. Come l’altezza stessa che non permetterebbe il passaggio delle petroliere e delle grandi navi da crociera. E poi i tiranti in acciaio di un diametro di un metro e 26 centimetri che con le capacità attuali non è possibile fare le prove di resistenza e quindi collaudare. Senza dimenticare che l’opera sorgerebbe su uno dei territori più sismici del Paese.

Ma il capolavoro, si fa per dire, di Salvini è un decreto che se dovessero, ma si può dare per certo, intervenire complicazioni tecniche o ambientali sul progetto esecutivo, i lavori verranno spezzettati in “fasi esecutive”, per cui si potranno espropriare comunque i terreni per aprire cave, discariche, gallerie, strade anche se poi il Ponte non si farà. Potremmo quindi spendere miliardi per distruggere un ambiente naturale in un’area del Paese molto delicata, senza che il Ponte veda la luce. Un fatto incredibile!

E poi l’ultima chicca voluta dal ministro Piantedosi e quindi del Cazzaro verde. E’ vietato  manifestare anche pacificamente contro chi si batte contro le grandi infrastrutture e quindi pure il Ponte sullo Stretto, punibili anche con il carcere.

E lo dico sottovoce, visto che non si ferma neppure davanti a dei fatti inoppugnabili, si potrebbe pensare che Salvini difenda degli interessi personali, ma di quale genere non lo so. (Chiarisco: ho detto pensare)

Svegliamoci prima che sia troppo tardi.

giovedì 14 novembre 2024

Musk, cittadino comune?

L’ipocrisia è sempre stata di casa in politica.

Ma oggi siamo ben oltre il sopportabile. Vediamo il caso di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo con oltre 300 miliardi di dollari di patrimonio. Questo signore, americano d’adozione, ha messo lingua su una questione italiana come un elefante in una cristalleria. Secondo il Nostro, i giudici italiani che hanno sentenziato sul “caso Albania” sono da cacciare. Ha sparato cose che neppure in una repubblichetta delle banane verrebbe accettata.

E cosa gli risponde dopo giorni la nostra primo ministro? Musk non fa parte delle istituzioni. E' un cittadino privato e può dire ciò che vuole.

Forse perché la nostra underdog a capo del governo è un’amica di questo soggetto? Lo ha dimostrato in varie circostanze, invitandolo ad Atreju durante la festa del partito, lo ha ricevuto a Palazzo Chigi ed ha avuto altri incontri negli Stati Uniti.

Per cui per la Meloni, Musk è un cittadino “più” normale rispetto agli altri, e quindi la sua risposta all’intervento a gamba tesa dell’americano è stata reticente e, permettetemi, anche paracula.

Oltretutto, Musk oltre a essere un genio, è uno che nella vita privata è l’esatto opposto del “Dio, Patria e Famiglia” meloniano.

Musk non ha ideologie: E’ un amorale. E’ uno che non rispetta la Storia. E’ un cinico.

Usa ketamina, marijuana e altre droghe. E' ricorso alla maternità surrogata che la Meloni vuole sia reato planetario. Ha chiamato dei figli con nomi strani come XAE A-XII e Techno Mechanicus che fa capire il personaggio di cui stiamo parlando.

Insomma, capisco che in un mondo dove il denaro è tutto, questi particolari della sua vita privata sono considerati delle sciocchezze. Ma quando un personaggio simile entra in ruoli istituzionali e le sue decisioni incidono sulla vita di milioni di persone, personalmente vorrei che le scelte politiche le facessero persone con un’etica pubblica migliore.


mercoledì 23 ottobre 2024

Celebrazione del "Columbus Day"

Il presidente americano Benjamin Harrison, è stato il presidente che ha istituito il “Columbus Day” per celebrare la “scoperta” dell’America da parte di Cristoforo Colombo.

L’antefatto. Il 14 marzo del 1891, undici italiani detenuti nel carcere di New Orleans, accusati di aver assassinato il capo della polizia locale tale Hennessy, furono linciati da una folla inferocita di qualche migliaio di americani xenofobi e razzisti. In seguito è stato scoperto che gli undici italiani erano innocenti, i colpevoli erano altri.

Ma a quel tempo, gli italiani emigrati negli Usa avevano una cattiva fama. Nella graduatoria delle etnie di popoli che erano emigrati nel Nord America, gli italiani erano collocati un piccolo gradino sopra i “negri”. Ci chiamavano i “negri bianchi”.

Per cui il presidente americano per risarcire in qualche modo la comunità italiana rimasta molto scossa dall’accaduto, il 21 ottobre del 1892 istituì il Columbus Day che in seguito verrà celebrato ogni anno il 12 ottobre per ricordare il giorno della "scoperta" dell'America della spedizione di Cristoforo Colombo che, come sappiamo, fu il 12 ottobre 1492.

 

martedì 22 ottobre 2024

Come eravamo trattati negli Usa

Relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912

“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti”. “Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro”. “I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali. Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia”. “Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

Nulla di nuovo sotto il sole non vi pare? Ma noi italiani, in quei tempi, eravamo dall’altra parte della barricata! Eravamo gli ultimi! Riflettiamo cosa siamo diventati in questi ultimi tempi.