mercoledì 11 giugno 2025

Nucleare, che fare?

In un recente convegno all’Area Science Park a Trieste, si è discusso dell’energia nucleare. E’ stato detto che la fusione, attenzione non la fissione, nucleare sarebbe il raggiungimento di un obiettivo risolutore per la definitiva decarbonizzazione che tuttora serve per produrre energia. Non produce scorie ed è sempre disponibile perché a differenza delle rinnovabili, non dipende dalle condizioni ambientali.

Attualmente molti istituti di ricerca stanno studiando questi problemi. Uno molto importante si trova nel sud della Francia. E’ composto da ricercatori di Russia, Cina, Giappone, Usa, India, Corea del Sud e Unione europea. Tra i relatori del convegno era presente una ricercatrice dell’Istituto, Rossella Rotella che ha dichiarato  che “il nostro obiettivo è provare la possibilità di produrre energia da fusione entro gli anni ’40”. Ottimisticamente la dott. Rotella ha previsto che la produzione di eventuali centrali nucleari a fusione, possano entrare in funzione negli anni ’50. E poi continua: “E’ il meglio che adesso possiamo riuscire a fare”. Gli investimenti occorrenti sono dell’ordine di miliardi di euro. Il loro lavoro di ricerca è estremamente pericoloso, tant’è che la temperatura che si raggiunge è più alta di quella che si trova nel Sole: 150 milioni di gradi Celsius.

E’ stata poi fatta una previsione che tra 10 anni avremo un raddoppio della domanda di energia rispetto all’attuale.

E per finire il direttore generale dell’Enea e anche componente del Cda di Area science Park, Giorgio Graditi, ha parlato che negli anni ’30 ci sarà il dispiegamento di piccoli reattori modulari di terza generazione, per arrivare nel 2050  a reattori di quarta generazione, sempre naturalmente a fissione, con i soliti problemi dello smaltimento dei rifiuti non ancora risolto.

E questo per rispondere a coloro che continuano a parlare di nucleare di quarta generazione da usare subito, quando in realtà non esiste. Vero Michelangelo Agrusti?

giovedì 5 giugno 2025

Trump contro gli omosessuali

Il nuovo sindaco di Pordenone Alessandro Basso è omosessuale. Ha un compagno che è l’attuale sindaco di Carlino, un comune dell’ex provincia di Udine.

Questa notizia non era conosciuta ai più durante la campagna elettorale che lo ha poi eletto sindaco del capoluogo della destra Tagliamento.

Io penso perché gli elettori di Fratelli d’Italia o di tutta la destra, non avrebbero gradito un candidato che si fosse dichiarato apertamente omosessuale e quindi era importante che la notizia fosse tenuta il più riservata possibile. Perché, molto probabilmente, qualche elettore di destra non l’avrebbe votato. Ora invece i due conviventi si presentano in pubblico tranquillamente. Personalmente non ho nulla contro gli omosessuali. Non siamo più nel Medioevo quando ritenevano fosse una malattia da curare. Quello però che non mi piace di questa storia è che l'omosessualità di Basso sia stata tenuta nascosta o di basso profilo durante la campagna elettorale.

Ora il presidente americano Trump ha deciso di cambiare nome ad alcune navi da guerra intitolate a persone che avevano lottato per i diritti civili, ma che erano omosessuali dichiarati. Evidentemente, il presidente americano li trova sgradevoli, dei viziosi. Tra quelle navi da guerra che il boss di Washington vuol far cambiare nome, è quella intestata al primo sindaco omosessuale di S.Francisco, Harvey Milk, la cui storia Hollywood l'ha raccontata in un film di grande successo con Sean Penn protagonista.

Per cui, visto che Basso è con FdI e la Meloni è vicina a Trump, mi piacerebbe conoscere il suo pensiero riguardo questa scelta trumpiana degna dei secoli passati.

mercoledì 4 giugno 2025

La Storia si ripete rovesciata

Sabato 24 maggio scorso, avevo pubblicato, riguardo al genocidio di Gaza, un post in cui imputavo a Netanyahu e ai suoi due ministri, Ben - Kvir e Smotrich comportamenti e scelte degne dei più feroci nazisti. Chiudevo con una frase pesante: mancano solo i forni crematori e poi saremo alla “soluzione finale” nazista.

Ora mi è capitato tra le mani mentre stavo sistemando il mio piccolo archivio, una frase preveggente su quanto sta avvenendo nei nostri giorni e detta dal 33° presidente americano, Harry S. Truman (quello delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki): “Ho molta paura che gli ebrei siano come tutti i diseredati. Quando saranno in cima, saranno intolleranti e crudeli come la gente è stata con loro quando erano sotto”.

Purtroppo questo sta avvenendo sotto i nostri occhi.

 

 

 

venerdì 30 maggio 2025

Dl sicurezza: attenzione, pericolo!

Gli avvocati delle Camere Penali, l’Associazione nazionale dei magistrati e 250 docenti universitari di diritto costituzionale e pubblico, hanno denunciato la gravità del decreto del governo del c. d. Dl sulla sicurezza che sarà presto convertito in legge con la fiducia e quindi senza dibattito in Parlamento. Il governo per giustificare questo obbrobrio democratico afferma che lo fa per motivi di particolare necessità e urgenza.

Questo Decreto Legge del governo sulla Sicurezza contiene 14 nuovi reati e 9 circostanze aggravanti. Nuovi reati ridicoli e pericolosi come il divieto di rave party sopra i 50 partecipanti. Questo sembra una barzelletta: l’obbligo per il giudice di avvisare l’arrestando entro 5 giorni dalla richiesta del Pm per interrogarlo e così la persona che il Pm chiede l'arresto può scappare. Pone il limite di 45 giorni per le intercettazioni così i criminali sanno quando devono tacere e quando possono parlare a ruota libera. Questo limite non vale per i reati di mafia e terrorismo. Quindi Stupri, sequestri di persona, tangenti, bancarotte, frodi, eccetera sono incluse nei 45 giorni. Così come la ricerca dei latitanti. Con questi limiti nessun boss mafioso come Riina, Provenzano e Messina Denaro sarebbero stati presi. Le donne incinta o che hanno figli sotto l’anno possono andare in carcere su ordine del giudice, mentre con la legge in vigore la pena viene sempre rinviata. Nelle rivolte delle carceri e nei Centri di trattenimento per immigrati irregolari, anche se passive, la pena ulteriore è di 1 anno fino a 5 anni. Le lesioni anche lievi agli agenti giudiziari e di pubblica sicurezza prevede il carcere da 2  fino a 5 anni. E c’è uno stanziamento di 10mila euro per le eventuali spese legali degli agenti coinvolti. Sempre per le forze dell’ordine, le famose Bodycam restano facoltative così come i codici identificativi. E fuori servizio è consentito loro di portare armi private. E poi sono stati creati dei nuovi reati specifici come i blocchi stradali e le occupazioni abusive di immobili. E pene aggravate per chi ostacola infrastrutture strategiche (la c.d. norma anti NO-TAV).

Queste sono solo alcune perle di questo Decreto legge che sta per essere votato con la fiducia in Parlamento.

Chiudo con una frase del prof. Roberto Carnielli dell’Università degli studi di Milano riportata in un intervento da Gian Carlo Caselli: “Ogni torsione autoritaria è accompagnata o anticipata da strette repressive presentate come necessarie per garantire la sicurezza. Il problema è semmai capire quando la stretta repressiva sia da considerarsi un effettivo segnale di allarme per la democrazia”.

E forse questo è il caso che ci dovrebbe far meditare.

lunedì 26 maggio 2025

Legge ad Pappalardum

In Italia succede anche questo e non è un bel vedere.

Sandro Pappalardo è un ex pilota dell’Esercito, ex consigliere del ministro Crosetto, ex assessore in Sicilia nella giunta Musumeci, e considerato vicino alla sorella d’Italia Arianna Meloni.

E’ in pensione e secondo la “legge Madia” se dovesse occupare dei ruoli pubblici non potrebbe incassare delle indennità.

Invece attualmente è presidente di Ita, ex Alitalia, e percepisce un’indennità di 500mila euro annui, per cui sarebbero soldi incassati illegittimamente.

Cosa è quindi successo?

Nel decreto del governo Meloni sulla Pubblica Amministrazione, appena approvato dalle Camere, è stato infilato un emendamento che alcuni chiamano ad Pappalardum in cui la “legge Madia” si applica a tutti i pensionati che occupano posti pubblici, eccetto quelli di Ita. Un capolavoro.

Poi questo prezioso servitore dello Stato è pure consigliere dell’Enit, l’Agenzia per il Turismo e per questo ruolo incassa 40mila euro l’anno. Ora la Corte dei Conti sta indagando se questi emolumenti siano leciti. Secondo la Guardia di Finanza che indaga su questo, ha valutato che si sono spesi soldi pubblici per dei rimborsi di 64mila euro e compensi tra il 2019 e il 2023 di 146mila euro.

Come si dice in questi casi: tanto paga sempre Pantalone che siamo noi cittadini inerti davanti a questo sfascio etico e politico cui stiamo assistendo.

 

sabato 24 maggio 2025

Netanyahu e C. sono nazisti

E' scandaloso che si dia dell’antisemita a chi vorrebbe che la mattanza a Gaza finisca. E’ una schifosa menzogna.

Io penso che i più antisemiti siano Netanyahu ed i suoi ministri come Ben- Kvir e Smotrich, autentici nazisti che vorrebbero ammazzare tutti i palestinesi, e quelli che potrebbero sopravvivere cacciarli da Gaza e dalla Cisgiordania.

Se fossi ebreo vorrei fossero cacciati e processati Netanyahu e il suo governo per i crimini umanitari cui stiamo assistendo. Io penso che il comportamento di questo governo criminale sia un suicidio che crea molti nuovi nemici ad Israele. Eppure i sepolcri imbiancati dell’Occidente fanno finta che Gaza sia sì in una situazione drammatica, ma la colpa di questo genocidio sia di Hamas che ha fatto il pogrom del 7 ottobre uccidendo e rapendo centinaia di persone. Uccidere sessantamila gazawi tra i quali tanti bambini, per molti è una risposta giusta al massacro perpetrato da Hamas.

Questo comportamento mi ricorda i tempi dell’Unione Sovietica.

Quando un cittadino russo era contrario al regime comunista imperante, veniva fermato e poi processato come anti sovietico.

Ora abbiamo un Netanyahu che da dell’antisemita a chiunque rimanga inorridito su quanto il suo governo sta facendo nella striscia di Gaza e nella Cisgiordania. Sembra incredibile, eppure, credo, manchino solo i forni crematori e poi saremmo ritornati ai tempi dei lager nazisti della “soluzione finale”.



venerdì 23 maggio 2025

Fedriga cambia programma elettorale?

Quando un giornalista, oppure un cittadino chiedono lumi su alcune scelte del governo di Roma di cui non sono d’accordo, questi rispondono invariabilmente: sono nel nostro programma elettorale per cui noi lo stiamo svolgendo visto che la maggioranza dei votanti ci ha dato il suo gradimento.

Un fariseo non direbbe meglio.

Veniamo ora a cose di casa nostra.

Dopo lo strappo che Luca Ciriani di FdI, con un’intervista al Gazzettino, ha messo il dito sulla piaga sullo sfacelo della Sanità pordenonese, sette assessori della giunta Fedriga hanno rimesso i loro referati nelle mani del presidente. Mentre i tre assessori di FdI non hanno ritenuto di fare questo gesto e sono rimasti nei loro posti di comando.

Quindi Fedriga ha chiesto un incontro alla presidente Meloni che è anche capa di FdI, per cercare di risolvere questo impasse. Dopo l’incontro Fedriga ha risposto hai giornalisti: “La legislatura va portata a termine. Io voglio risolvere i problemi e non alimenteremo polemiche. Affronteremo la situazione in modo costruttivo. Con un documento programmatico (…). Chiedendo lealtà agli alleati”.

Cosa significa, un nuovo documento programmatico?

Saranno cambiati alcuni punti del programma elettorale?

Se ci saranno modifiche si dovrebbe andare al voto, visto che anche questi politici ripetono come una litania: questa maggioranza è stata votata con un programma, mentre ora si dicono, a quanto pare, disponibili a fare dei cambiamenti.

Che “strana” questa politica politicante.